Ivy by Susie Yang

Ivy by Susie Yang

autore:Susie Yang [Yang, Susie]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Neri Pozza
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Gettarono l’ancora ai margini di una spiaggetta di ciottoli, circondata sui tre lati da scogliere rocciose ed erbacce. Subito Gideon e Sylvia si spogliarono e si gettarono in acqua, nuotando in diagonale verso la riva, le braccia che mulinavano sincronizzate. Ivy affondò le dita dei piedi nella sabbia del fondo e si avventurò in acqua lentamente; le onde che le si frangevano sul petto erano cosí fredde che le costole le sussultavano per protesta, costringendola a respirare con affanno. Le teste biondo scuro di Gideon e Sylvia sparivano e riemergevano fra le onde. Ivy guardò i due che chiacchieravano e si schizzavano a vicenda, le risate gioiose trasportate dal vento che impediva però di distinguere le parole. Gideon le fece segno di avvicinarsi. Lui e Sylvia stavano camminando nell’acqua bassa, circondati dall’oceano scuro e infinito. Ivy scosse la testa ridendo, sperando che fosse lui a nuotare verso di lei. Vedendo che non lo faceva, temette di apparire stupida lí in piedi da sola, che non nuotava né giocava, cosí risalí sulla spiaggia dove Roux sedeva sulla coperta da picnic, ancora completamente vestito e con una sigaretta in bocca. Gliene offrí una ma lei rifiutò. Faticava a stare ferma. A quanto le aveva detto Sylvia, Roux sapeva che ci sarebbe stata anche lei. Ma quella prima sera era sembrato sorpreso quanto lei di vederla. Aveva mantenuto dei segreti sia con lei che con la sua ragazza, e questo lo rendeva inaffidabile, per quanto affascinante. Ivy avvertiva un nervosismo quasi doloroso, come una ragazzina al primo appuntamento, ma era pronta alla delusione, quasi non si aspettasse niente di buono da una conversazione schietta. Decise che l’opzione migliore era il silenzio, come nella maggior parte delle situazioni delicate.

Guardarono Gideon e Sylvia nell’acqua.

«Inquietante, no?» disse Roux. «Sembrano due piccioncini».

«Hai una mente perversa».

«Come si suol dire, senti da che pulpito…»

Si allontanò. Non aveva piú pensato alle sigarette da quando era arrivata a Cattahasset – era persino riuscita a convincersi di aver smesso davvero, stavolta – ma le era bastato respirare quel fumo di seconda mano per capire che la sua indifferenza era stata solo un tentativo fallito di tenere a bada la bestia dentro di lei che bramava una sigaretta con tanta violenza da farle tremare le mani. Camminando lungo la spiaggia arrivò a fantasticare di rubare qualche sigaretta a Roux mentre non guardava; le avrebbe conservate all’asciutto nel portaocchiali per poi fumarle di nascosto durante la notte.

Trascorse la mezz’ora successiva a esplorare una caletta sotto gli scogli, tanto per fingere di divertirsi. Quando tornò, sulla spiaggia c’erano anche fratello e sorella.

«Bella passeggiata?» chiese Gideon.

«Meravigliosa. Guarda cos’ho trovato». Ivy gli mostrò le conchiglie e i piccoli molluschi che aveva raccolto. La sollevò vedere che Sylvia e Roux avevano spostato a una certa distanza i loro asciugamani. Sylvia era distesa sullo stomaco e solleticava il naso a Roux con una piuma. Ivy guardò dall’altra parte ma continuava a percepire ogni loro movimento come una sofferenza.

Appoggiò la testa nell’incavo della spalla di Gideon. I suoi capelli, di



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